Amici: Patricello (EPP): "Establish a European Agency to handle adoptions among the various states of the old contin
Date: 05/03/15
European adoption. Patricello (EPP): "Establish a European Agency to handle adoptions among the various states of the old continent." The proposal presented by Ai.Bi.
European adoption. Patricello (EPP): "Establish a European body to handle adoptions among the various states of the old continent." The proposal presented by Ai.Bi.
In the European Parliament we talk of international adoptions. Merit of the Italian deputy Aldo Patricello, member of Forza Italy and member of the EPP. MEP urges the European Commission to adopt "a new proposal for a Regulation establishing a European body that deals with managing, according to the procedures and rules to be established by that regulation, adoptions intra".
The European agency would be responsible to manage, coordinate and facilitate the whole procedure. Explains Mr Patricello: "I think, therefore, that a European directing could be an effective solution to bring order among the different systems of procedure that govern the processes of adoption. Greater integration also depends on the awareness of our rights related to the concept of citizenship: the EU can and should facilitate the exercise of such a right. This is not, of course, to change the existing rules - says MEP Molise - but rather to prepare a homogeneous path and more effective for all EU citizens who wish to adopt children born in European territory and who often have to extricate themselves, with many difficulties including the complicated bureaucratic procedures that are different from country to country. "
Reflections more than acceptable, but not enough to turn good ideas into action. E 'of 16 January 2008, the European Parliament's resolution on the subject of "European Union Strategy on the Rights of the Child" which devotes three articles, in particular the numbers 109, 110 and 111, to the theme. But since then nothing has happened. The hope is that the initiative of MEP Patricello can finally bring the issue of abandoned children at the center of the policy of the European institutions.
And 'since 2006 that Amici dei Bambini supports the need to achieve "the adoption of the European". In a paper that the association proposes in all the meetings devoted to children's rights, Ai.Bi. supports the need to recognize the lack of a family as "institutional abuse", and then "denied the right of the child to the family" as a violation of the fundamental human right. A 'revolution', the one proposed by Ai.Bi, based on six points. First. Provide consistent and uniform rules on the issuance of a certificate of competence to the adoption of the European, valid in all Member States acceding to the Union. According To. A European database of potential adoptive parents, to draw on in the event of failure of the national databases. Third Party. A database of European minors declared adoptable and not welcomed by adopting national. Fourth. Create a register of authorized entities adopting European, registration is required as a prerequisite to operate. Fifth. Establish an 'European Central with the task to prepare and supervise the implementation tools adopting European. Sesto. Introduce the principle of gratuitousness European adoption.
Will this be the right time? It is no longer acceptable in the European Community, there are abandoned children who live in communities or institutions. The union between the countries, which now no longer a single monetary issue as at the beginning of his birth, is based on the existence of a common denominator terms of culture and shared values.
Promote solidarity and acceptance within European households equates to strengthen the union itself among peoples. For this reason the adoption of the European can not be regarded as an 'international adoption, but to be preferred to this, just as it is privileged in the legislation of each Member of the host national adoptable children. It follows that the new sequence in the adoption subsidiarity should make the adoption of the European as an intermediate step between the adoption of national and international.
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Data:05-03-15
Adozione Europea. Patricello (Ppe): “Istituire un Ente europeo per gestire le adozioni fra i vari Stati del vecchio continente”. La proposta presentata da Ai.Bi.
Aldo-Patriciello 400 286Nel Parlamento Europeo si torna a parlare di adozioni internazionali. Merito del deputato italiano Aldo Patricello, esponente di Forza Italia e membro del Ppe. L’europarlamentare esorta la Commissione Europea affinché adotti “una nuova proposta di regolamento che istituisca un Ente europeo che si occupi di gestire, secondo le procedure e le regole da stabilire nel medesimo regolamento, le adozioni infracomunitarie”.
L’agenzia europea avrebbe il compito di gestire, coordinare e facilitare l’intero iter procedurale. Spiega l’onorevole Patricello: “Credo dunque che una regìa europea potrebbe essere una soluzione efficace per mettere ordine tra i differenti sistemi di procedura che regolano i processi di adozione. Una maggiore integrazione passa anche dalla consapevolezza dei nostri diritti legati al concetto di cittadinanza: la UE può e deve facilitare l’esercizio di un tale diritto. Non si tratta, beninteso, di cambiare le regole esistenti – prosegue l’eurodeputato molisano – quanto piuttosto di predisporre un percorso omogeneo e più efficace per tutti i cittadini comunitari che desiderano adottare bambini nati in territorio europeo e che spesso devono districarsi, con mille difficoltà, tra le complicate procedure burocratiche che sono differenti da Paese a Paese”.
Riflessioni più che condivisibili, ma che non bastano a trasformare le buone idee in azioni. E’ del 16 gennaio 2008 la risoluzione del Parlamento Europeo in tema di “Strategia dell’Unione Europea sui diritti dei minori” che dedica ben tre articoli, in particolare i numeri 109, 110 e 111, al tema. Ma da allora nulla si è mosso. L’auspicio è che l’iniziativa del eurodeputato Patricello possa finalmente riportare il tema dei bambini abbandonati al centro della politica delle istituzioni europee.
E’ dal 2006 che Amici dei Bambini sostiene la necessità di realizzare “l’adozione europea”. In un documento che l’associazione ripropone in tutti gli incontri dedicati ai diritti dei minori, Ai.Bi. sostiene la necessità di riconoscere la mancanza di una famiglia come “abuso istituzionale”, e quindi “il diritto negato del minore alla famiglia” come una violazione del diritto fondamentale della persona. Una ‘rivoluzione’, quella proposta da Ai.Bi, basata su sei punti. Primo. Prevedere regole uniformi e omogenee sul rilascio di un’idoneità all’adozione europea, valida in tutti gli Stati aderenti all’Unione. Secondo. Una banca dati europea dei potenziali genitori adottivi, a cui attingere in caso di fallimento delle banche dati nazionale. Terzo. Una banca dati dei minori europei dichiarati adottabili e non accolti attraverso l’adozione nazionale. Quarto. Realizzare un albo degli enti autorizzati all’adozione europea, con iscrizione obbligatoria quale presupposto per operare. Quinto. Creare un’autorità’ centrale europea, con il compito di predisporre e vigilare sugli strumenti di attuazione dell’adozione europea. Sesto. Introdurre il principio di gratuità dell’adozione europea.
Sarà questa la volta giusta? Non è più accettabile che nella Comunità Europea, esistano minori abbandonati che vivono in comunità o istituti. L’unione tra paesi, che non più ormai una sola questione monetaria come all’inizio della sua nascita, è basata sull’esistenza di un comune denominatore fatto di cultura e valori condivisi.
Favorire la solidarietà e l’accoglienza all’interno di famiglie europee equivale a rafforzare l’unione stessa tra i popoli. Per questo l’adozione europea non può essere considerata alla stregua di un’ adozione internazionale, ma va privilegiata rispetto a questa, esattamente come è privilegiata nella legislazione dei singoli Stati l’accoglienza nazionale dei bambini adottabili. Ne segue che la nuova sequenza nella sussidiarietà dell’adozione dovrebbe inserire l’adozione europea come passaggio intermedio tra l’adozione nazionale e quella internazionale.