A SPECIAL ADOPTION: THE STORY OF JANA, SANGEETHA AND STEFANO

29 October 2020

When they decided to start a family, Sangeetha and Stefano opted for international adoption, giving them the availability to welcome children with reversible diseases such as cleft lip and palate. This is their story.

“My name is Sangeetha, I was born in India 37 years ago and at five I was adopted by an Italian family. Today I live in the province of Brescia with my husband Stefano and our 7-year-old adopted daughter Jana, born in Kottur, India, just like me. "

Sangeetha has always felt the desire to relive, as a mother, the experience of adoption. When she and Stefano decided to start a family they had no doubts and India seemed to them the logical continuation of their path.

"Our intention was to give willingness to accept children with certain reversible pathologies, those that we felt capable of dealing with, such as cleft lip and palate ."

In accepting this pathology, the experience of Stefano, born with cleft lip, also weighed . A further element that, in some way, closed the circle.

Jana was born with complete unilateral cleft lip and palate. The first meeting with the child took place when she was just under two years old and, at least for Sangeetha, it was a shock: the little one weighed just six kilos, was very thin and feared for her health conditions.

“The little girl immediately established a relationship of complicity with Stefano as only girls can do with their fathers. My relationship with Jana, on the other hand, gradually consolidated in the first month, as my fears gave way to living it ”, Sangeetha tells us.

“The precise moment that bound us so much was during the intervention on the palate at the Smile House in Milan: it was just the two of us, with our fears and our emotions” recalls Sangeetha.

The couple was referred to the Smile House for a pre-adoptive interview by the Ti tale un Sorriso association .

“ Before giving availability to children with cleft lip and palate, we were well informed about how we could manage the disease . Then, when we returned to Italy with Jana, we made the first visit and after only three months the baby was operated on the palate.

The thing that struck us in Smile House is that, compared to other hospitals in which the various specialists are disconnected from each other, there is a multidisciplinary team where surgeons, speech therapists and orthodontists follow each patient together . The environment is always welcoming and this makes the hospital stay much more relaxing, especially for children.

Today the cleft lip and palate have little impact on our daughter's life, the operations have been perfectly successful . He still has a small fistula which will be resolved shortly and which does not affect his language. The path is not over: next year we will begin to correct the teeth, but nothing that can compromise a normal and full life like that of his peers . She is perfectly aware of its history.

When adopting, you can choose to accept children with particular pathologies. Knowing this first makes it possible for future parents to read up and understand if they have the resources to support the baby who will arrive. We did it through the pre-adoption interview and we evaluated that cleft lip and palate was a manifest and reversible pathology, which in Italy is treated excellently in Centers such as the Smile House and therefore we felt comfortable with this choice. "

“The greatest advice we feel we can give to parents facing a path like ours is to get information and understand what resources they are able to put in place. Adoption is challenging: it is thought that the end of this path is the arrival of the child, but it is only the beginning of the most important chapter, called family ”, add Stefano and Sangeetha.

Stefano, Jana and Sangeetha. Photo: Margherita Mirabella

“Jana is a lively, affectionate and cheerful child and has always faced the challenges that have arisen with a smile: her cheerfulness is the extra gear that helps the family to react in times of difficulty. Destiny could not have given us a better gift than her. " concludes the couple.

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Quando hanno deciso di formare una famiglia, Sangeetha e Stefano hanno optato per l’adozione internazionale dando la disponibilità ad accogliere bambini con patologie reversibili come la labiopalatoschisi. Questa è la loro storia.

“Mi chiamo Sangeetha, sono nata in India 37 anni fa e a cinque sono stata adottata da una famiglia italiana. Oggi abito in provincia di Brescia con mio marito Stefano e nostra figlia adottiva Jana di 7 anni, nata a Kottur, in India, proprio come me.”

Sangeetha ha sempre sentito il desiderio di rivivere, come mamma, l’esperienza dell’adozione. Quando lei e Stefano hanno deciso di formare una famiglia non hanno avuto dubbi e l’India è parsa loro la logica continuazione del loro percorso.

“La nostra intenzione era quella di dare disponibilità ad accogliere bambini con determinate patologie reversibili, quelle che ci sentivamo in grado di affrontare, come la labiopalatoschisi.”

Nell’accettare questa patologia ha pesato anche l’esperienza di Stefano, nato con labioschisi. Un ulteriore elemento che, in qualche modo, chiudeva il cerchio.

Jana è nata con labiopalatoschisi monolaterale completa. Il primo incontro con la bambina è avvenuto quando aveva poco meno di due anni e, almeno per Sangeetha, è stato uno shock: la piccola pesava appena sei chili, era molto magra e si temeva per le sue condizioni di salute.

“Con Stefano la piccola ha instaurato da subito un rapporto di complicità come solo le bimbe sanno fare con i papà. Il mio rapporto con Jana invece si è consolidato piano piano nel primo mese, man mano che le mie paure hanno lasciato spazio al viverla” ci racconta Sangeetha.

Sangeetha e Jana bambina affetta da labiopalatoschisi

Sangeetha e Jana. Foto: Margherita Mirabella

“Il momento preciso che ci ha legato tantissimo è stato durante l’intervento al palato alla Smile House di Milano: eravamo solo noi due, con le nostre paure e le nostre emozioni” ricorda Sangeetha.

La coppia è stata indirizzata alla Smile House per un colloquio pre-adottivo dall’associazione Ti racconto un Sorriso.

“Prima di dare la disponibilità a bambini con labiopalatoschisi ci siamo informati bene su come avremmo potuto gestire la patologia. Poi, quando siamo rientrati in Italia con Jana, abbiamo fatto la prima visita e dopo solo tre mesi la piccola è stata operata al palato.

La cosa che ci ha colpito in Smile House è che, rispetto ad altre strutture ospedaliere nelle quali i vari specialisti sono slegati tra loro, c’è un team multidisciplinare dove chirurghi, logopedisti e ortodontisti seguono insieme ogni paziente. L’ambiente è sempre accogliente e ciò rende la permanenza in ospedale molto più rilassante, specialmente per i bambini.

Oggi la labiopalatoschisi incide poco sulla vita di nostra figlia, le operazioni sono riuscite perfettamente. Ha ancora una piccola fistola che verrà risolta a breve e che non inficia sul suo linguaggio. Il percorso non è finito: il prossimo anno inizieremo a correggere i denti, ma nulla che possa compromettere una vita normale e piena come quella dei suoi coetanei. Lei è perfettamente a conoscenza della sua storia.

Quando si adotta è possibile scegliere di accettare bambini con patologie particolari. Il fatto di saperlo prima rende possibile ai futuri genitori documentarsi e capire se si hanno le risorse per supportare il bambino che arriverà. Noi lo abbiamo fatto attraverso il colloquio pre-adozione e abbiamo valutato che la labiopalatoschisi fosse una patologia manifesta e reversibile, che in Italia si cura in modo eccellente nei Centri come la Smile House e perciò ci siamo sentiti a nostro agio con questa scelta.”

“Il consiglio più grande che ci sentiamo di dare ai genitori che affrontano un percorso come il nostro è quello di informarsi e capire quali risorse siano in grado di mettere in campo. L’adozione è impegnativa: si pensa che la fine di questo percorso sia l’arrivo del bambino, ma è solo l’inizio del capitolo più importante, chiamato famiglia”, aggiungono Stefano e Sangeetha.

Stefano, Jana e Sangeetha. Foto: Margherita Mirabella

“Jana è una bambina vivace, affettuosa e solare e ha sempre affrontato col sorriso le sfide che si sono presentate: la sua allegria è la marcia in più che aiuta la famiglia a reagire nei momenti di difficoltà. Il destino non poteva farci un regalo migliore di lei.” conclude la coppia.

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