LA DEPRESSIONE POST-ADOZIONE
LA DEPRESSIONE POST-ADOZIONE
01/01/2006
E’ ormai riconosciuto che la depressione post-partum sia un problema reale,e sempre più spesso si sente parlare di prevenire questa vera e propria patologia che colpisce le mamme e quindi la famiglia.
Nelle forme più blande si tratta di cambiamenti ormonali che non strutturano certamente una psicosi ma che colpiscono almeno il 50% delle donne che partoriscono.
La depressione post-adozione di contro non viene riconosciuta e spesso passa sotto silenzio, anche perché non ha un’origine così certa ed è quindi molto meno comprensibile. Trae origine dal lungo processo preadottivo, l’attesa e l’arrivo del bimbo sognato.
La maggior parte dei genitori è passata dal tumulto degli alti e bassi dell’infertilità e hanno dovuto vivere il lutto del bambino biologico per volgersi poi verso l’adozione.
L’adozione.. un momento di felicità, euforia.
Poi lo shock della realtà: questo bimbo è qui per sempre.
Non è più il bambino immaginato. Cambiano tutte le abitudini di vita, il baricentro stesso della coppia e di ognuno dei genitori. Poi forse anche la delusione, mai confessata, per quel bambino che non ci ama ancora e che noi facciamo fatica a riconoscere.
Tanti genitori si sentono colpevoli nel provare dei sentimenti di ambivalenza, e di collera verso il proprio bambino. Ma non doveva essere amore a prima vista?
Dopo l’euforia del primo momento occorrre fare i conti con i momenti spesso difficili di scoperta e di adeguamento al bambino.
La mancanza di preparazione all’arrivo del bambino adottato e la mancanza di sostegno una volta arrivato contribuiscono ad aggravare la situazione depressiva. Da fuori sembra incomprensibile come dopo tanto aspettare e sperare ci si possa sentire depressi.Per questo molti genitori adottivi tacciono la loro sofferenza, se ne vergognano.
La maggior parte però adotta dei bambini che non sono più neonati, bimbi che hanno un passato, che hanno una storia che non nasce con i genitori.
Tutti adottano bimbi che hanno sofferto un abbandono.
Spesso poi questi bimbi hanno difficoltà di grado variabile ma ce le hanno, spesso indipendentemente dalla competenza dei genitori…Secondo un’inchiesta condotta dall’Eastern Europeean Adoption Coalition(EEAC) il 77% dei partecipanti ha dichiarato di aver provato gli effetti della depressione durante un periodo che varia da 2 a 12 mesi dopo l’adozione…il 45% ancora più a lungo,
Che si fa allora? Occorre prima di tutto accettare che un genitore, per quanto amorevole, competente e attento , ne possa soffrire. Poi fornire un luogo dove trovare aiuto, l’associazione prima di tutto.
La chiave però risiede nella preparazione. L’adozione comporta dei rischi. Le sorprese, le frustrazioni e le regressioni fanno parte dei rischi dell’adozione. L’attaccamento richiede tempoe l’adozione non finisce con l’arrivo del bimbo. Quello è solo il punto di partenza di un lungo viaggio.
Un viaggio pieno di scoperte e di continue sorprese.
Amonlus.it
http://web.archive.org/web/20070622162658/www.amonlus.org/leggi.php?art_ID=27&PHPSESSID=9dc2cdd05a6fae39744cee646bd653e6